Quando si installa un impianto fotovoltaico, molti pensano che tutto ruoti attorno alla pratica GSE.
È un’idea molto diffusa — e comprensibile — ma non corretta.
La pratica GSE è certamente fondamentale, ma rappresenta solo l’ultimo passaggio di un iter ben più ampio che coinvolge prima di tutto il distributore locale di energia.
In questo articolo ti spieghiamo:
- qual è davvero il ruolo della pratica GSE fotovoltaico
- come funziona l’intero iter di connessione
- cosa succede prima dell’intervento del GSE
- quali documenti servono e quali errori evitare
- come CarbOFF gestisce per te tutto il processo, dall’inizio alla fine
Prima della pratica GSE fotovoltaico: la richiesta di connessione al distributore
Il percorso ufficiale per attivare un impianto fotovoltaico parte sempre dalla richiesta di connessione al distributore della zona.
In Italia i principali sono:
- e-distribuzione
- Unareti (Milano e aree A2A)
- Duereti / A2A
- altri distributori locali a seconda del comune
Questa fase è essenziale perché permette al distributore di valutare:
- la possibilità tecnica di allacciare l’impianto
- la potenza disponibile sulla linea
- la corretta configurazione del contatore
Documenti tipici richiesti:
- carta d’identità e codice fiscale
- dati catastali
- bolletta con POD
- dati tecnici dell’impianto
- eventuale delega se la pratica è seguita da un tecnico
Da questo momento parte un flusso che può seguire due percorsi: iter semplificato oppure iter standard.
Iter semplificato e iter standard: la differenza
Iter semplificato
Si applica quando:
- l’impianto fotovoltaico è inferiore a 200 kW
- i pannelli sono complanari alla falda
- non servono autorizzazioni paesaggistiche
- non si interviene su impianti esistenti complessi
In questo caso tutto il flusso viene gestito in automatico dal sistema del distributore:
- invio PEC al Comune
- comunicazione con Gaudì/Terna
- avanzamento dello stato della pratica
Attenzione: anche se è “semplificato” e automatizzato c’è comunque la possibilità che si verifichi qualche blocco e quindi la necessità di intervenire manualmente nell’invio di pratiche e documentazioni.
Tempistiche medie: 30–40 giorni.

Iter standard
Si usa quando:
- l’impianto supera i 200 kW
- serve autorizzazione paesaggistica
- l’impianto non è complanare
- si interviene su impianti preesistenti
- ci sono vincoli o particolarità tecniche
Qui ogni passaggio va gestito manualmente:
- comunicazione al Comune o richiesta di paesaggistica
- apertura del profilo Gaudì
- invio documenti integrativi
- gestione delle richieste del distributore
Tempistiche medie: 90–120 giorni.
Comunicazione al Comune e autorizzazioni
In entrambi gli iter, è previsto un passaggio con l’amministrazione comunale:
- Iter semplificato: la PEC al Comune viene inviata automaticamente dal sistema del distributore.
- Iter standard: l’installatore o il tecnico deve gestire manualmente la SCIA/CILA o l’eventuale autorizzazione paesaggistica.
Senza questo step il distributore non può procedere.
Gaudì/Terna: l’anagrafe degli impianti fotovoltaici
Gaudì è il database nazionale dove vengono registrati tutti gli impianti di generazione italiani.
- Con iter semplificato, l’apertura del profilo Gaudì avviene automaticamente tramite scambio dati tra il distributore e Terna.
- Con iter standard, l’apertura va gestita a mano e richiede una corretta compilazione tecnica.
La registrazione è indispensabile per procedere verso l’attivazione.
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Iter semplificato |
Iter standard |
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Quando si applica |
Impianti fotovoltaici fino a 200 kW, pannelli complanari alla falda, nessun vincolo paesaggistico |
Impianti oltre 200 kW, modifiche ad impianti esistenti, presenza di vincoli o richieste paesaggistiche |
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Gestione del flusso |
Quasi totalmente automatizzata dal sistema del distributore |
Manuale e gestita passo per passo dal tecnico o dall’installatore |
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Comunicazione al Comune |
Invio PEC automatico dal sistema del distributore |
SCIA/CILA o autorizzazione paesaggistica da presentare manualmente |
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Apertura Gaudì / Terna |
Automatico tramite interscambio dati |
Manuale: apertura del profilo e caricamento dati |
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Interventi dell’installatore |
Ridotti (solo controllo avanzamento e gestione eccezioni) |
Elevati: invio documenti, risoluzione richieste, caricamenti tecnici |
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Rischio rallentamenti |
Medio: i flussi automatici a volte si bloccano |
Alto: più passaggi manuali → più possibilità di ritardi |
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Tempistiche medie |
30–40 giorni |
90–120 giorni |
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Tipologia di documentazione |
Base: dati anagrafici, bolletta, schede impianto |
Estesa: documenti tecnici, autorizzazioni, pratiche comunali |
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Ideale per |
Impianti residenziali e commerciali semplici |
Impianti industriali complessi o con vincoli urbanistici |
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Punto di forza |
Rapidità e automatismi |
Flessibilità e gestione di casi complessi |
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Principale criticità |
Possibili blocchi dei sistemi automatici |
Maggiore carico burocratico e tempi più lunghi |
Attivazione dell’impianto e programmazione del contatore
Una volta conclusi gli step precedenti, il distributore procede con l’attivazione ufficiale.
Oggi l’operazione è quasi sempre da remoto, senza intervento fisico in campo.
Cosa succede:
- il contatore viene programmato come bidirezionale
- viene abilitata l’immissione in rete dell’energia prodotta
- l’impianto diventa “attivo” lato distributore
Il contatore di produzione non è più obbligatorio.
Serve solo in contesti specifici: ad esempio per partecipare a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) insieme a una batteria.
Solo ora arriva il GSE: la vera pratica GSE fotovoltaico
Dopo l’attivazione da parte del distributore, si può finalmente aprire la pratica GSE fotovoltaico.
È l’ultimo step dell’iter.
Il suo scopo è:
- attivare il contratto di Ritiro Dedicato (RID)
- permettere la valorizzazione dell’energia immessa in rete
- registrare formalmente l’impianto presso il Gestore dei Servizi Energetici
Oggi il RID è l’unico meccanismo disponibile per i nuovi impianti (dal 29 maggio 2025 lo Scambio sul Posto non è più attivabile).
Attivazione automatica
Sempre più spesso, dopo l’attivazione del contatore bidirezionale, il contratto RID viene aperto automaticamente dal sistema GSE, senza necessità di interventi manuali.
Tuttavia, controllare la correttezza dei dati caricati resta fondamentale per evitare ritardi.
Documenti necessari per la pratica GSE fotovoltaico
Una volta arrivati al GSE, servono:
Documenti tecnici
- DICO (dichiarazione di conformità)
- schede moduli e inverter
- schema elettrico
Documenti amministrativi
- verbale di attivazione del distributore
- attestato di esercizio Gaudì
Documenti fiscali
- POD
- codice fiscale
- IBAN del titolare dell’impianto
Documenti autorizzativi
- SCIA/CILA
- eventuali permessi comunali

Ritiro Dedicato e Comunità Energetiche: cosa cambia
Ritiro Dedicato (RID): il contratto obbligatorio per tutti i nuovi impianti
Il RID è il meccanismo base con il quale il GSE acquista l’energia elettrica che immetti in rete.
Dopo la dismissione dello Scambio sul Posto, dal 29 maggio 2025 il RID è diventato l’unica modalità standard per valorizzare l’energia prodotta dai nuovi impianti fotovoltaici.
Come funziona il RID
- Ogni kWh immesso in rete viene acquistato dal GSE a un prezzo stabilito (PUN o prezzi minimi garantiti).
- L’impianto riceve pagamenti periodici (mensili o trimestrali).
- Il contratto viene attivato automaticamente o manualmente subito dopo l’attivazione del contatore bidirezionale.
- È valido per tutti: impianti residenziali, commerciali, industriali e grandi impianti.
Perché è importante
- Garantisce una remunerazione certa e continuativa.
- È obbligatorio per legge: qualsiasi impianto che immette in rete deve avere un contratto di cessione.
- Non richiede installazioni aggiuntive (il contatore di produzione oggi non è più necessario).
Quando conviene
Per impianti che producono più energia di quanta ne consumano, per impianti industriali con produzione discontinua, per soggetti che non aderiscono a una CER.
È importante ricordare che il RID è soggetto a tassazione.
Con il RID, le somme incassate costituiscono redditi diversi da dichiarare nella propria dichiarazione dei redditi (quadro D del modello 730 (rigo D5) - quadro RL nel modello redditi PF rigo RL14)
Comunità Energetiche Rinnovabili: un contratto aggiuntivo per ottenere incentivi extra
Le CER rappresentano un modello completamente diverso dal RID.
Sono comunità costituite da cittadini, aziende, enti pubblici che condividono energia rinnovabile.
L’obiettivo non è vendere energia, ma condividere e ottimizzare l’autoconsumo locale.
Come funziona una CER
- I membri della comunità beneficiano di un incentivo specifico per l’energia condivisa.
- L’incentivo viene sempre gestito dal GSE.
- Richiede requisiti tecnici specifici (stessa cabina primaria, regolamento interno, configurazione dell’impianto).
- Non sostituisce il RID: lo affianca.
Quando conviene aderire a una CER
- Per impianti residenziali e commerciali che vogliono massimizzare il beneficio economico.
- Per aziende che vogliono condividere energia con altri soggetti sotto la stessa cabina primaria.
- Per realtà industriali che partecipano come produttori (anche senza auto-consumo locale).
Errori più comuni e come evitarli
Ancora oggi oltre il 30% delle pratiche GSE viene sospeso o respinto.
Gli errori tipici:
- incongruenze tra POD, dati anagrafici e bolletta
- schede tecniche non aggiornate
- potenza nominale errata
- IBAN intestato a persona diversa dal titolare
- documentazione autorizzativa incompleta
Best practice:
- usare sempre documenti forniti dall’installatore
- verificare che tutti i file siano firmati digitalmente
- controllare la corrispondenza della potenza dichiarata
- affidarsi a un consulente esperto in pratiche di connessione e GSE
Perché affidarsi a CarbOFF
La gestione completa di un impianto fotovoltaico richiede competenze:
- tecniche
- normative
- amministrative
- digitali (portali del distributore, Terna/Gaudì, GSE)

CarbOFF segue interamente l’iter:
- richiesta di connessione al distributore
- gestione pratica Comune / paesaggistica
- apertura profilo Gaudì
- monitoraggio avanzamento iter
- gestione attivazione e contatore
- completamento pratica GSE e verifica automatismi
- supporto su Ritiro Dedicato e CER
Riduciamo i tempi, evitiamo errori e garantiamo una procedura fluida dal primo documento fino alla remunerazione dell’energia immessa in rete.
La pratica GSE fotovoltaico è un passaggio fondamentale ma è solo l’ultimo step di un processo molto più ampio.
Prima vengono la connessione al distributore, le comunicazioni al Comune, l’apertura del profilo Gaudì e l’attivazione del contatore bidirezionale.
Con CarbOFF puoi affrontare l’intero iter senza complicazioni: un team dedicato gestisce pratiche, documenti e portali digitali, garantendo tempi certi e zero stress.
Richiedi ora una consulenza gratuita: ti accompagniamo passo per passo nell’attivazione del tuo impianto fotovoltaico.